Con i Curdi di Torre Melissa può ripartire il modello Riace

di Marco Marano

Questa che stiamo per raccontare è una storia di accoglienza e solidarietà che si contrappone al cannibalismo sociale manifestato da una parte degli italiani.

Bologna, 11 gennaio 2019 – Una barca a vela con 51 curdi s’incaglia e si rovescia sulla spiaggia, davanti al Villaggio turistico Miramare, intorno alle 4 del mattino del 10 gennaio: 48 dei quali partiti provenienti dal Kurdistan iracheno… Le urla di paura di quelle persone cadute in mare, inducono il responsabile della struttura a chiamare le forze dell’ordine ed il sindaco. Interviene la Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Crotone, a supporto dei militari dell’Arma dei Carabinieri.

Una gara collettiva contro il razzismo

sbarco-crotone-10012019-00_cn24tvNel frattempo la gente svegliata dal frastuono scende in spiaggia. Da questo momento inizia la gara collettiva per salvare  uomini, donne e bambini. Sono tutti bagnati, ed il freddo umido è pungente e raggiunge gli zero gradi. La struttura alberghiera mette a disposizione dei pedalò per arrivare alle persone in mare. Ma ci sono pure sei donne e quattro bambini, tra cui un neonato, rimasti incastrati nello scafo rovesciato. Due dei finanzieri dell’Unità operativa ascoltano i pianti che da lì provengono: grazie all’imbarcazione di salvataggio dell’hotel i due militari riescono a porli in salvo.

Nel frattempo, l’hotel si trasformava in un centro di primo soccorso con stufe asciugacapelli e coperte, con i residenti che si affrettavano a portare vestiti e generi di conforto. Una volta tratti in salvo e rifocillati i 51 curdi, che hanno denunciato la scomparsa in mare di un’altra persona, sono stati portati presso il Centro di accoglienza Sant’Anna a Isola Capo Rizzuto.

A Radio Capital il sindaco Gino Murgi ha dichiarato: “È stata una nottata tremenda, indimenticabile. I miei concittadini sono stati splendidi, hanno portato cibi caldi, si sono spogliati dei loro giacconi per darli ai naufraghi intirizziti. Alle 4 hanno portato di corsa pigiami, coperte, si sono tolti tutto per offrirlo, sono stati davvero incredibili… Come si fa ad essere indifferenti dinanzi a una mamma che ti implora e a una creatura di tre mesi zuppa d’acqua, nuda, viola dal freddo? Ci vuole umanità, solo umanità, nient’altro”.

Arrestati gli scafisti

il naufragio dei miganti sulla barca a vela, a melissa_il manifestoMa la notte non finisce qui perché poco distante, in un altro albergo, si presentavano due russi di 25 e 43 anni con documenti chiaramente falsi. Il portiere assegnava loro la camera ma chiamava freddamente i carabinieri: erano i due scafisti. In realtà le forze dell’ordine stavano proprio seguendo le tracce lasciate dai due sulla spiaggia. Nei loro bagagli sono stati rinvenuti soldi e della strumentazione di navigazione.

La futura umanità che parte dai borghi

MIMMO LUCANOMimmo Lucano, il simbolo del modello Riace, perseguitato dagli ultimi due ministri degli interni italiani, e diventato un simbolo nel mondo intero per aver dimostrato che accoglienza e sviluppo locale possono andare di pari passo, aveva avviato il modello Riace proprio con un gruppo di curdi sbarcati su quella costa. E proprio con queste 51 persone, sempre di etnia curda, quel modello potrebbe riaccendersi, malgrado un governo razzista e un bel pezzo di popolo che li segue.

Intervistato dal quotidiano il manifesto, Lucano ha dichiarato: “Con i curdi di Melissa possiamo far ripartire l’idea di accoglienza diffusa di Riace. Il nostro borgo è pronto, abbiamo le case disponibili. Li aspettiamo con gioia (…) Si parte dai borghi, si arriva alle città per costruire la futura umanità”.

Fuga dall’Iraq

unhcr-logoL’Unhcr ha emesso un comunicato in cui si congratula con il centro calabrese, proprio per essere andato in controtendenza alle politiche dell’attuale governo razzista italiano: “In un momento in cui la logica della politica spesso prevale sulla responsabilità verso il prossimo, la solidarietà e lo spirito di accoglienza dimostrate dal sindaco, dalle forze dell’ordine e da molti privati cittadini restituiscono il dovuto senso di umanità (…)  L’Unhcr esprime inoltre dolore per la persona che risulterebbe ancora dispersa. L’episodio evidenzia ancora una volta la pericolosità dei viaggi che i rifugiati intraprendono per cercare protezione da persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani. L’episodio evidenzia ancora una volta la pericolosità dei viaggi che i rifugiati intraprendono per cercare protezione da persecuzioni, guerre e violazioni dei diritti umani. L’Iraq è uno dei Paesi con il più alto numero di persone in fuga al mondo, con quasi 7 milioni che necessitano di assistenza umanitaria”.

FONTI: il manifesto, CN24tv, Globalist, il crotonese, Unhcr

CREDITS: CN24tv, wesud.it

Foto in evidenza: il crotonese

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