L’insurrezione del 25 aprile e la Costituzione tradita

Perché è importante festeggiare il 25 aprile? Perché è l’unico momento di memoria che ricorda come alla base di quella insurrezione c’erano gli ideali di libertà e giustizia sociale, poi riversati nella meravigliosa Costituzione italiana, tradita ancora prima di nascere.

di Marco Marano

L’idea del CLN, dibattuta a ridosso della liberazione, quindi idea figlia dell’insurrezione del 25 aprile, era quella di trasformare la società italiana, sicuramente in senso liberale, ma tenendo ben presente che avrebbe dovuto essere una società all’insegna della giustizia sociale, per questo la Costituzione italiana è sempre stata considerata una delle meglio scritte al mondo. Ma purtroppo così non fu, nel senso che il testo uscito fuori dall’Assemblea Costituente, venne da subito disatteso…

La trappola della pacificazione

Quando il ministro Togliatti, nel governo di unità nazionale, appena finita la guerra, firmò la “pacificazione” con i fascisti, questo determinò che anziché essere perseguiti o incarcerati in massa, furono catapultati dentro l’apparato statale: dal sistema militare, al Sifar, qualche anno dopo, dalle questure alle prefetture. La pacificazione non fece altro che spostare il sistema burocratico fascista dentro il nuovo regime democratico, come, nel ’75, ebbe a sostenere Sandro Pertini, in una meravigliosa intervista televisiva della Rai.

La pacificazione diventò il grimaldello per scardinare il mandato costituzionale, da parte del nascituro sistema di potere democristiano, che si andava a costruire, supportato dal piano clandestino dei servizi segreti americani, la celeberrima operazione Stay Behind, per rimettere tutto in discussione, proprio attraverso la strutturazione di un “Doppio Stato”.

La Costituzione italiana derubricata dalla Dottrina Truman

Attraverso questo meccanismo fu possibile attivare il processo di mimesi tra il l’identità dello Stato italiano e la Dottrina Truman, che individuava nel comunismo il maggiore pericolo per la democrazia italiana, eliminando la possibile identificazione dello Stato italiano con la sua Costituzione, nata dall’insurrezione del 25 aprile.

Si creò così un paradosso storico per cui i comunisti italiani, che avevano contribuito a scrivere la Costituzione, portando le istanze di giustizia sociale che aveva ispirato il 25 aprile, diventavano il nemico dello Stato italiano: spiati e sabotati a livello pubblico e privato, nelle fabbriche come sul territorio, mediante il sistema di schedatura creato dal Ministro dell’Interno Mario Scelba. Sistema copiato da quello del regime fascista, messo in atto dall’Ovra, il servizio segreto di Mussolini.

La nascita del Doppio Stato

Gli effetti di questo ribaltamento di sistema determinarono l’impedimento della sinistra, che avrebbe potuto avere i numeri per governare, e mai li ebbe se non con alleanze, a partire dagli anni sessanta. Effetti che non solo condizionarono il corso della storia, ma che anzi sancirono la nascità sistemica di un “Doppio Stato”, grazie a due eventi di appena pochi anni dopo il 1945: il protocollo Gladio tra Sifar e Cia, del 1956 e la nascita di Cosa Nostra, presso l’Hotel delle Palme di Palermo, per opera di Lucky Luciano, nel 1957…

Credits: Archivio Luce

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