L’invasione dell’esercito turco nel cantone kurdo di Afrin, nel nord della Siria, sta mietendo vittime tra i civili. Mentre i media legati ad Ankara stanno costruendo false informazioni sul campo, monta la resistenza popolare. di Marco Marano Bologna – La guerra del presidente sultano turco Erdoğan contro il popolo kurdo sabato 20 gennaio è entrata nel vivo….
Mese: gennaio 2018
Uccisioni in Cisgiordania e occupazione di Gerusalemme Est: all’assalto dei palestinesi
L’ultimo morto ammazzato dall’esercito israeliano appena due giorni fa a Jenin, grazie, secondo Hamas, allo scambio di informazioni tra l’intelligence israeliana e l’Autorità palestinese. Nel frattempo a Gerusalemme Est si è pronti ad espellere 200mila palestinesi.
Ahed Tamimi rimarrà in prigione durante tutto il processo
Ahed Tamimi, 16 anni, era stata arrestata il mese scorso durante un raid notturno nella sua casa presso il villaggio occupato di Nabi Saleh nella West Bank. Un tribunale israeliano ha deciso di tenere l’attivista palestinese e sua madre in custodia fino alla fine del processo.
E’ partita la pulizia etnica turca contro il popolo kurdo
Sono iniziati gli attacchi ai villaggi attorno Afrin, nella Siria del Nord. Gli abitanti, minacciati dall’esercito turco, sono costretti a lasciare le loro case: l’annuncio di una vicina escalation contro il Rojava è stato fatto. Il Kurdistan National Congress (KNK) ha emesso un appello per la protezione di Afrin dagli attacchi esterni.
Le brigate si scontrano a Tripoli
di Marco Marano All’alba di lunedì due milizie opposte si sono date battaglia presso l’aereoporto internazionale Mitiga a 8 chilometri dal centro della capitale, dove è sito anche un carcere. Bologna – L’aereoporto Mitiga di Tripoli è un’ex piattaforma militare utilizzata per il traffico civile dal 2014, cioè da quando il vero scalo internazionale della città rimase…
La rivolta tunisina contro le oligarchie e il Fondo monetario internazionale
Sette anni dopo la primavera araba bolle una nuova protesta di massa a causa di una legge finanziaria draconiana voluta da uno dei pilastri della troika, come scambio per il nuovo prestito: un colpo di grazia ad un popolo nel baratro.