di Marco Marano
Dopo giorni di blocchi stradali, che stavano mettendo in ginocchio il paese, il Senato ha finalmente approvato la legge che fissa il tempo massimo per una data sulla scadenza elettorale al 18 ottobre.
Bologna, 13 agosto 2020 – Le elezioni presidenziali in Bolivia, il governo de facto le aveva già indette tre volte, tutte rinviate con la motivazione della pandemia in corso: il 3 maggio, la prima settimana di agosto, il 18 ottobre. In realtà i motivi di questi slittamenti sono direttamente proporzionali alla paura da parte del sistema di potere, uscito fuori all’indomani del golpe di novembre, di perderle queste elezioni, dato che il candidato della sinistra MAS (Movimento per il Socialismo), Luis Arce, è in testa nei sondaggi… Ecco perché da quasi due settimane il sistema viario della Bolivia è stato fermato per i blocchi stradali organizzati dalle organizzazioni sociali per protestare contro i rinvii.
La legge approvata dal Senato
La richiesta da parte di tutti quei movimenti sociali che hanno bloccato il paese era quella di investire il parlamento, organo deputato alla decisione, di fissare una volta per tutte una data per legge, in tempi rapidi. E così è stato. Ieri il Senato si è espresso a favore di una legge che fissa al 18 ottobre il limite massimo entro il quale il TSE (Tribunale Supremo Elettorale, organo di emanazione governativa) deve fissare la data delle elezioni.
L’iter istituzionale con al centro il paese reale
L’iter istituzionale adesso impone che ci sia il voto della Camera, per ratificare la legge in tempi brevissimi. C’è da dire che entrambi i rami del parlamento sono a maggioranza MAS, il partito dell’ex presidente legalmente eletto Evo Morales, defenestrato dal golpe. Questa situazione la dice lunga sui rapporti di forze tra il sistema di potere golpista ed il paese reale. Il paese reale, dopo dieci giorni di blocco, è riuscito ad avere una certezza istituzionale che il governo de facto ha messo in discussione per paura di perdere…
FONTE: Telesur
Immagine in evidenza: EFE