di Marco Marano
L’agenzia Reuters ha sentito la voce della gente nella capitale libanese, infuriata contro l’intero sistema di potere uscito fuori all’indomani della quindicennale guerra civile, e questo a prescindere dalle responsabilità dell’esplosione.
Bologna, 6 agosto 2020 – Una esplosione di 2.750 tonnellate di nitrato di ammonio, ma qualcuno dice che per il colore del fungo creatosi, lì ci dovevano essere anche esplosivi. La sostanza viene usata sia per i fertilizzanti che per le bombe. Così 135 persone sono morte, 5000 sono rimaste ferite e 2500mila hanno perso le loro case a causa della terrificante onda d’urto.
Quei governanti senza valore
Ora, a prescindere da cosa abbia determinato il disastro, negligenze o meno, quale potere pubblico che abbia a cuore la salvaguardia del proprio popolo può lasciare nel porto della capitale per sei anni un gigantesco pericolo potenziale per la cittadinanza…?
“Perché le persone innocenti dovrebbero soffrire in questo modo a causa di governanti senza valore? Quanto valgono le nostre vite per loro? “
Le accuse di malgoverno e corruzione da parte del popolo libanese sono state canalizzate, nelle proteste di piazza dell’ultimo anno, con la nascita di un movimento che si è caratterizzato per uscire fuori dalle lotte intestine di tipo etnico-politico tra sunniti, sciiti e cristiano maroniti… Questo perché la crisi finanziaria, economica, sociale, prima di ogni altra cosa è crisi culturale…
“Troveranno qualcuno per fargli fare il capro espiatorio così riusciranno ad aggirare le loro responsabilità…”
I governi del settarismo
Le responsabilità del disastro di ieri l’altro, per tanti pezzi di popolo, vanno dunque, a prescindere da come siano andate le cose, indirizzate al settarismo delle élite che governano per se stesse e non per il popolo.
“Questo paese ora assomiglia ai suoi governanti, dalla spazzatura alle macerie nelle strade… Se a qualcuno di loro fosse rimasto un granello di coscienza, se ne andrebbero.”
Un disastro mai visto neanche in guerre o attentati
L’aspetto tragicamente grottesco è che un disastro come questo, segnala la gente intervistata per strada, non si è mai visto… Beirut è una città che ha resistito ad una guerra civile iniziata nel 1975 e finita nel 1990, ha anche resistito ad un’altra guerra contro Israele nel 2006, ed ad una serie di attentati di varia natura con stragi di vittime innocenti.
“L’aspetto peggiore è rappresentato da questo governo e da tutti quelli che lo hanno preceduto, non hanno fatto nulla per evitare la strage… Sapevano che questo magazzino era lì e lo hanno tenuto vicino alle nostre case? ”
FONTE e Credit: Reuters