I movimenti sociali boliviani sul piede di guerra: ‘vogliono manipolare le elezioni’

di Marco Marano

In seguito allo slittamento della tornata elettorale fissata per il 18 ottobre, le organizzazioni di base del paese hanno condannato la decisione anticostituzionale, minacciando mobilitazioni permanenti contro il governo golpista.

Bologna, 24 luglio 2020 – Si sarebbero dovute tenere il 6 settembre le elezioni presidenziali in Bolivia, questo secondo le leggi dello Stato 1297 e 1304 che determinano i termini per lo svolgimento delle elezioni. La decisione è arrivata ieri, annunciata dal presidente del Tribunal Supremo Electoral (TSE), Salvador Romero. Ma la risposta dei coordinamenti delle organizzazioni di base non si è fatta attenre, con una dichiarazione congiunta, che ribadisce di sospendere questa decisione illegale, minacciando, viceversa, uno stato di agitazione permanente.

Per impedire la vittoria della sinistra

La motivazione, strumentale, viene fatta ricondurre al perdurare della crisi sanitaria legata al covid 19. In realtà la richiesta è direttamente partita dalle organizzazioni politiche di destra che appoggiano il governo golpista de facto, affinché la repressione contro i movimenti sociali, vada ad erodere il margine di vantaggio che ha nei sondaggi Luis Arce, il candidato del Movimento per il socialismo (MAS).

Un atto incostituzionale, stigmatizzato da Evo Morales, il presidente regolarmente eletto, defenestrato dai golpisti, sorretti dai militari, nel novembre dello scorso anno. Incostituzionale perché l’unica entità che può rinviare le elezioni è l’Assemblea legislativa plurinazionale, attraverso l’approvazione di una legge ad hoc.

Guadagnare tempo con l’illegalità

Così, l’ex presidente ha spiegato in un twitt la strategia del governo golpista, guidato da Jeanine Áñez:”Un rinvio delle elezioni danneggerebbe la gente a causa dell’ingovernabilità che è possibile osservare proprio sulla mancanza di controlli della pandemia e della crisi economica (…) Vuole guadagnare più tempo per continuare la persecuzione contro i leader sociali e contro i candidati MAS-Ipsp”…

Pronti con le mobilitazioni nazionali

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Il coordinamento delle sei federazioni del Tropico di Cochabamba, ha concesso 72 ore per ritirare questo atto arbitrario: “In caso di mancato rispetto delle leggi e del rispetto per il popolo boliviano, avvieremo mobilitazioni indefinite su tutto il territorio nazionale (…) L’Assemblea legislativa boliviana deve sottoporre all’esame la nuova data proposta e, nel caso, approvare una nuova legge per estendere le elezioni”. A questa linea si è affiancato anche il Coordinamento popolare per la difesa della democrazia e della vita, di Cochabamba, rifiutando il tentativo di truccare le carte in corsa.

Los movimientos sociales dieron un plazo de 72 horas al TSE para que revierta decisión de aplazar votaciones._ Captura de pantalla

FONTE Telesur

Credit: Xinhua

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