di Marco Marano
Sono 1.435 i leader sociali massacrati sotto la presidenza di Iván Duque dal 2018, 721 leader popolari e 214 ex combattenti delle Farc, che dopo il trattato di pace si è trasformato in partito politico, i cui leader si stanno impegnando nel programma di sostituzione delle colture illecite.
Bologna, 30 giugno 2020 – Le denuncie pubbliche, dopo la mattanza del fine settimana, arrivano da più parti. L’avvocato e difensore dei diritti umani, Athemay Sterling, ha accusato apertamente il governo colombiano di essere mandante di questa strage, attraverso quelli che definisce “agentes del uriboparamilitarismo”.
Il trattato tradito
Il partito Farc ha emesso una nota sullo stesso stile: “Ci sono già 214 compagni uccisi dalla firma dell’accordo di pace. Abbiamo bisogno di fatti concreti dallo stato colombiano per fermare lo sterminio “. L’accordo fu firmato il 24 novembre 2016, tra l’allora presidente in carica Juan Manuel Santos (2010-2018), che per questo accordo ha guadagnato il premio nobel per la pace, e la FARC, poi trasformatosi in partito politico.
La richieste storiche disconosciute
Dello stesso tenore è la denuncia del senatore Iván Cepeda, del Polo Democrático Alternativo, che ha rivendicato la soddisfazione delle richieste delle comunità indigene, sottoscritte nell’accordo di pace. La lucida denuncia del parlamentare di opposizione individua la risoluzione della mattanza nell’adozione delle misure necessarie per fermare i crimini, che devono essere accompagnate dall’attuazione del punto 4 dell’accordo di pace, che riguarda il riconoscimento delle esigenze storiche, tipiche di tutte le terre ancestrali, e gli investimenti per la trasformazione delle economie illegali.
Contro lo Stato dei narcos
Ambito quest’ultimo che vede solo i leader sociali battersi e per questo perdere la vita. Ma chi sono gli assassini?
In primo luogo, c’è la SFAB una brigata d’élite del comando meridionale dell’esercito degli Stati Uniti. Questi controllano proprio le aree più vulnerabili, come Catatumbo, quelle che secondo il trattato di pace dovevano essere i luoghi principali della pacificazione nazionale. Invece sono state trasformate in teatri di violenza, scontri bellici e violazione dei diritti umani.
Poi ci sono le organizzazioni criminali, tra cui pezzi di ex Farc, che non hanno accettato il trattato di pace, e che hanno interesse, insieme alle forze d’elite, a mantenere lo status quo sulle colture illegali, anche se formalmente si fanno la guerra. In tal senso la richiesta del senatore Iván Cepeda al governo è quella di espellere immediatamente dal territorio nazionale la forze d’élite americana.
FONTE: Telesur
Immagine in evidenza: Think Chile
Credits: EFE, EL ESPECTADOR