di Marco Marano
Mentre la guerra civile impazza e i migranti continuano a morire in mare, quando nei lager la situazione è sempre più drammatica, un annuncio lanciato da un organo di stampa vicino al governo Serraj segnala la disponibilità del “sultano” di entrare in guerra a fianco dell’alleato, con cui ha anche stretto un accordo per perforare il Mediterraneo nell’area di Cipro, dopo il contenzioso irrisolto con la Grecia.
Bologna, 10 dicembre 2019 – Dal portale di notizie Libya Observer, vicino al Governo di Accordo Nazionale (GNA), guidato da Serraj, si apprende che Erdogan si è reso disponibile per andare in soccorso del suo alleato con un dispiegamento di truppe il cui peso è ancora imprecisato.
Erdogan entra nello scenario libico con un accordo economico
Il “sultano” turco sta aspettando che Serraj si esprima in merito, in attesa di una sua partecipazione nel conflitto libico. Decisione dunque che dipende unicamente dal GNA, a cui il “sultano” si atterrà “senza chiedere il permesso a nessuno”, come riportato dall’organo di stampa governativo, ripetendo il copione siriano.
In realtà questo “soccorso” militare contro “l’invasore” Haftar, della mezza luna in terra libica, arriva dopo la firma tra i due sull’accordo relativo alla possibilità di effettuare congiuntamente operazioni di esplorazione nel Mediterraneo .
Il mese scorso i due paesi hanno ratificato un accordo di perforazione del gas naturale. Questo permetterebbe alla Turchia di sondare l’area poco lontano dall’isola di Cipro. In questo modo il “sultano” ha furbescamente, senza ledere, a quanto dice, il diritto internazionale, bypassato il contenzioso con la Grecia sui diritti di perforazione in quell’area. L’Unione Europea, come risposta, ha minacciato le solite grottesche sanzioni.
Putin e il gioco delle tre carte
Se guerra sul campo e guerra economica s’intersecano, nella migliore tradizione dei contemporanei conflitti bellici per procura, le alleanze trasversali ne sono la cartina di tornasole. Si, perché la notizia che ormai rimbalza da tempo, sul supporto militare della Russia, al generale Haftar, è nuovamente apparsa grazie a dei funzionari del GNA, i quali sembra che abbiano in mano le prove di questa partnership.
Mosca ha ovviamente negato di svolgere qualsiasi ruolo nel conflitto libico. “Funzionari libici affermano che fino a 800 combattenti dell’appaltatore di sicurezza privata russa Wagner Group si sono uniti alle forze del generale libico Khalifa Haftar…”
Ricordiamo che le alleanze trasversali vedono Haftar sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti, dall’Egitto, dalla Francia e dalla Russia, mentre il GNA di Tripoli, riconosciuto dall’ONU, riceve aiuti da Turchia, Qatar e Italia.
Israele nuovo attore libico?
Ma ci sarebbe un’altra novità… Sempre nell’organo d’informazione governativo, compare una nuova notizia circa una ipotetica alleanza, di ordine militare, tra il generale Haftar e Israele. In tal senso sembrerebbe, secondo Libya Observer, che cita fonti libiche ed egiziane riportate dal sito web New Arab, che il Mossad (il servizio di sicurezza dello stato ebraico) stia organizzando attività di addestramento militare per i miliziani del generale.
Addirittura l’addestramento non sarebbe relativo alle dinamiche della guerra tra eserciti ma alla guerra di guerriglia, che in effetti meglio si addice alle caratteristiche delle milizie comandate dal generale della Cirenaica.
FONTI: Libya Observer, Reuters, Associated Press, Al Jazeera
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