di Marco Marano
Un sindaco, ex fascista di Alleanza nazionale, affiliato ad un capocorrente dem del catanese, fa confluire, dentro sette liste, gli amici degli amici provenienti da Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, che hanno boicottato la candidata sindaco di centro-destra, legata agli apparati metropolitani.
Bologna, 29 aprile 2019 – Da un’insieme di situazioni grottesche e paradossali, nell’area metropolitana catanese, esce fuori una rappresentazione di tipo massonico, quasi teatrale, dell’esercizio del potere consortile, tipico delle terre di mafia… Il risultato elettorale scontato ha portato alla vittoria “il sindaco di tutti”, così potrebbe essere ribattezzato Carmelo Scandurra, il nuovo primo cittadino di Aci Castello. E’ un borgo di mare, immerso nel litorale catanese, tra la riviera dei ciclopi e la riserva marina della Timpa, uno degli angoli più belli del Mediterraneo, dove ogni estate vi è la tradizione di imporre il divieto di balneazione a causa degli scarichi a cielo aperto…
Hanno vinto gli interessi dei piccoli feudatari
Un risultato scontato quello del neo sindaco di Aci Castello Scandurra, con i suoi quasi cinquemila voti, il 53 per cento contro il 30 guadagnato dalla sfidante del centro destra Ezia Carbone, ex vice sindaca del primo cittadino uscente Filippo Drago, figlio del più famoso Nino, arrestato nel ’93 per concussione, dopo aver dominato la città di Catania per quarant’anni all’insegna del potere mafioso…
Si, perché la vicenda elettorale di questo centro urbano, straordinariamente bello ma puntualmente stuprato dalle amministrazioni di turno, affonda nelle dinamiche oligarchiche, tra i centri di potere metropolitani, guidati dai capicorrente della destra e promossi dall’attuale sindaco Salvo Pogliese, un’altro fascista in doppio petto. Dall’altra parte, si sono combattuti la sindacatura i piccoli feudatari locali, ex consiglieri comunali di Aci Castello, che sotto l’amministrazione di Filippo Drago non hanno visto garantite le prebende poiché riservate ad altri rivoli.
Il coacervo di convenienze
Un bizzarro rassemblement composto da uomini della Lega, di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, ha riunito attorno a sé un coacervo di convenienze che adesso dovranno essere corrisposte a pioggia dal “sindaco di tutti… gli interessi in campo…”
Le sette liste che hanno composto il “cartello scandurriano” già dalle denominazioni definiscono il tipo di interessi politici e territoriali a cui fare riferimento: la parola patto, oppure sviluppo territoriale per questa o quell’altra frazione, connotano le rendite di posizione sul campo… E poi c’è la parola cuore, ripetuta in ben due liste… E ancora quel po’ di civismo che non guasta mai… In qualche modo quelle sette liste sono la rappresentazione politica della spartizione delle risorse pubbliche… Del resto se un tempo Scandurra militava tra le fila di Alleanza Nazionale, si è poi ritrovato, sempre nella posizione di Presidente del Consiglio Comunale, ad essere uomo di un giovane deputato regionale, capobastione dem, Luca Sammartino.
C’è da credere, essendo il nuovo sindaco uomo assertivo e sorridente, che sarà in grado di rispondere, con quel suo piglio alla George Clooney, agli interessi dei piccoli feudatari. Ma c’è anche da credere che il divieto di balneazione in quella perla del Mediterraneo resterà ancora in vigore: gli scarichi a cielo aperto sono ormai un “Must” del territrorio…
FONTE: MERIDIONEWS CATANIA
Immagine in evidenza: Marco Marano/Radio Cento Mondi
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