Alla sbarra l’ex presidente burkinabè Compaoré per l’omicidio di Thomas Sankara

Riprende il processo per l’assassinio del primo presidente del Burkina Faso, in seguito ad un colpo di Stato, avvenuto nel 1987, dopo la pausa chiesta dai difensori degli accusati.

di Marco Marano

Bologna, 25 ottobre 2021 – Il procedimento era stato avviato l’11 ottobre nella capitale Ouagadougou, ma da subito i difensori dei due principali accusati hanno chiesto un rinvio di un mese, per studiare i 20.000 documenti che compaiono tra gli atti processuali. Il presidente del tribunale militare ha accordato invece due settimane di sospensione.

I congiurati alla sbarra

Sono 14 le persone che devono essere processate, ma due, i principali: Blaise Compaoré, ex presidente del Burkina Faso dal 1987 al 2014, praticamente il vice di Sankara, e Hyacinthe Kafando, ex aiutante di guardia di Compaoré.

L’accusa formulata nei confronti dell’ex presidente del Burkina Faso è quella di essere il mandante dell’omicidio, mentre quella nei confronti del suo aiutante è di aver guidato il commando che il 15 ottobre del 1987 trucidava 12 persone, tra cui appunto Sankara, durante una riunione presso il Consiglio nazionale rivoluzionario. Sono loro due che possono essere considerati le menti della congiura contro il presidente in carica

Processato in contumacia

L’ex presidente Blaise Compaoré, che adesso ha 70 anni, si trova esiliato in Costa d’Avorio, dove ha ottenuto la cittadinanza, in seguito alla sua defenestrazione dal potere, durato quasi trent’anni, fu infatti lui ad insediarsi come presidente dopo l’omicidio di Sankara. Una fuoriuscita ingloriosa la sua, avvenuta, nell’ottobre del 2014, in seguito ad una rivolta popolare, che convinse la Francia a non garantirlo più. Sia lui che Kafando non saranno presenti in aula.

No alla cultura dell’impunità

L’assenza dall’aula del Tribunale di Ouagadougou, ha indignato la figlia del presidente assassinato, che ha dichiarato a “France24”: “Dovrebbe venire a rispondere davanti alla giustizia Burkinabè. La cultura dell’impunità e della violenza politica che dilaga in alcuni Paesi africani, nonostante la facciata di democrazia, deve essere fermata definitivamente. Questo è quello che mi aspetto”.

Fonte: France 24

Credit: Dominique Faget- AFP

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