Oltre il 50 per cento della popolazione, nel paese latino-americano, non ha accesso completo e permanente al cibo, mentre più della metà della popolazione individua nel presidente della repubblica Bolsonaro il responsabile del disastro pandemico che miete vittime a profusione.
di Marco Marano
Bologna, 6 aprile 2021 – Si chiama Rete brasiliana per la ricerca sulla sovranità e sicurezza alimentare (Red Penssan) l’organizzazione che ieri ha pubblicato i dati della ricerca sul campo, condotta tra il 5 ed il 24 dicembre scorso. Ci sono 116,8 milioni di brasiliani non hanno accesso completo e permanente al cibo, un numero che equivale al 52,2 per cento della popolazione. Mentre 19,1 milioni di persone muoiono di fame: in soli due anni, dal 2018 al 2020, vi è stato un incremento dell’abbassamento della soglia di sopravvivenza di 9 milioni di persone.
I dati drammatici generati dalla diseguaglianze neo-liberiste
Il presidente autocrate del Brasile, che ha ignorato la pericolosità della pandemia per garantire che le grandi holding economiche del paese, negli anni della sua presidenza ha già messo in pericolo l’intero sistema mondiale con la deforestazione tropicale, generando il massacro delle tribù autoctone. Tutto questo per favorire gli interessi delle aziende estrattive, attraverso la violenza ed il sopruso.
I dati segnalati dalle autorità sanitarie brasiliane ci dicono che ieri si sono registrati 28.645 nuovi casi confermati e 1.319 morti. In tutto, fino ad adesso, ci sono 13 milioni di infezioni e 332.752 morti, il che rende il Brasile il secondo paese al mondo con il maggior numero di casi e morti, solo dietro gli Stati Uniti.
L’autocrate ed il suo zoccolo duro tra i privilegiati del paese
C’è poi un sondaggio, che in qualche modo fotografa la situazione relative alle dinamiche del consenso, che riguarda l’autocrate brasiliano. L’agenzia PoderData loha eseguito, tra il 29 e il 31 marzo, con un margine d’errore dell’1,8 per cento. Il 44 per cento dei brasiliani ritiene che la crisi sanitaria e umanitaria che ne è derivata, sia unicamente responsabilità di Bolsonaro. Dal portale Telesur: “3.500 persone in 541 comuni di 26 stati e del Distretto Federale, mostra anche che al secondo posto di responsabilità, con il 23 per cento degli intervistati, i brasiliani incolpano il caos sanitario persone che non hanno rispettato le misure preventive”.
Vediamo, secondo i dati del sondaggio, da chi è composto lo zoccolo duro che sostiene ancora questa sorta di dittatore folle. Telesur: “Coloro che ritengono il presidente il meno responsabile sono uomini (36 per cento), adulti tra i 25 ei 44 anni (35 per cento), residenti nelle regioni del Centro Ovest e Nordest (38 per cento), persone con istruzione primaria (36 per cento) e lavoratori che guadagnano fino a due volte il salario minimo (37 per cento)”.
FONTE: Telesur
Credit: brasildefato.com.br