di Marco Marano
A pochi giorni dalla scadenza del mandato è stato arrestato, insieme al suo comitato d’affari, per la fitta rete di tangenti costruita ai danni di qualunque imprenditore volesse prendere appalti nella metropoli carioca.
Bologna, 22 dicembre 2020 – Era stato lui stesso, Marcelo Crivella, sindaco di Rio de Janeiro, e pastore evangelico, a soli nove giorni dalla scadenza del mandato, dopo aver perso la rielezione, che all’interno del suo ufficio aveva organizzato una vera e propria cosca in stile mafioso, per estorcere denaro a chiunque volesse chiudere contratti con l’amministrazione pubblica della metropoli carioca.
La madre di tutte le tangenti
Il sindaco è stato arrestato, dalla polizia civile, nella mattina di oggi, in seguito all’indagine della Procura di Rio, chiamata “QG da Propina” avviata nel 2018, contro uno di quelli riconosciuti come riciclatore del denaro estorto: Sergio Mizrahy. La “madre di tutte le tangenti”, come si direbbe in Italia, ha riguardato le attività di corruzione della compagnia municipale di turismo Riotur.
Lo schema corruttivo
Lo schema corruttivo, estremamente oleato, vedeva al vertice, appunto, lo stesso sindaco. Il denaro veniva agevolato in forma di assegni, intestati a Rafael Alves, fratello di Marcelo Alves, presidente di Riotur.
Oltre al primo cittadino sono stati arrestati imprenditori, uomini d’affari, il capo della polizia in pensione, un ex senatore del partito repubblicano, il medesimo del sindaco, ed il tesoriere della campagna elettorale di Marcelo Crivella.
Un perseguitato politico…
Il primo cittadino di Rio ha, come di prassi, giustificato il suo arresto come una persecuzione politica, non si capisce bene come quali modalità, dato che Crivella è uomo di fiducia dell’attuale presidente Bolsonaro, che insieme a pezzi della magistratura ha impedito la partecipazione di Lula alle ultime elezioni presidenziali…
FONTI: Telesur, Revista Forum
Credit: G1 Globo