di Marco Marano
Continuano le azioni di sabotaggio del governo de facto sui residenti in Argentina, per impedire il successo al primo turno, durante le elezioni presidenziali di domenica prossima, del Movimento per il Socialismo.
Bologna, 16 ottobre 2020 – Le elezioni presidenziali in Bolivia che si svolgeranno domenica 18 ottobre, tra il candidato del Movimento per il socialismo (MAS), Luis Arce, in testa a tutti i sondaggi, contro lo sfidante della destra golpista Carlos Mesa, hanno prodotto una campagna elettorale sui generis.Il massiccio successo nei sondaggi del MAS, a cui il colpo di stato dello scorso anno ha sottratto la presidenza, defenestrando Evo Morales, ha indotto il governo golpista de facto, a sabotare il voto elettorale dei boliviani residenti in Argentina.
Strategia di sabotaggio
La strategica assenza di informazioni sui seggi dove poter votare, denunciata dai residenti boliviani in Argentina, come il mancato aggiornamento del sito dedicato http://www.yoparticipo.oep.org.bo, hanno indotto gli stessi a rivolgersi al Tribunale Supremo Elettorale, l’organo istituzionale controllato dal governo de facto, per denunciare i problemi relativi all’esercizio di un diritto costituzionale.
Per impedire la vittoria al primo turno
Ma perché è così importante il voto dei boliviani in Argentina? Secondo il censimento del 2010, la comunità boliviana in Argentina è composta da 345.272 residenti, costituendo il due per cento delle liste elettorali, la cui forbice tra il 70 ed il 90 per cento rappresenta l’elettorato del MAS. Con questi numeri, secondo le proiezioni, Louis Acre vincerebbe al primo turno, raggiungendo il 49 per cento dei consensi.
Il governo de facto è disposto a generare il caos sociale
Ademar Valda, ex console in Argentina, che denuncia il sabotaggio anche per le comunità rurali del paese, ha rappresentato in una intervista, la situazione della campagna elettorale, da un lato, e di sabotaggio, dall’altro, segnalando come, il governo de facto, con il golpe, abbia istituzionalizzato il sabotaggio…
“Per tutto questo, il colpo di stato – ha sottolineato Valda – è disperato, così cerca di evitare il voto dei boliviani all’estero, e i suoi rappresentanti sono disposti a generare un conflitto, un caos, uno sconvolgimento sociale in modo che la gente non esca per esercitare il proprio diritto alle urne” .
FONTI: Telesur, Prensa Latina
Immagine in evidenza: Twitter _LuchoXBolivia