di Marco Marano
La presidente de facto della Bolivia, con un’azione di forza sostenuta dall’esercito, fa passare per decreto i “premi” di avanzamento di carriera per quei generali che hanno messo in atto il colpo di stato di novembre.
Bologna, 16 luglio 2020 – Il governo de facto boliviano, supportato dagli Usa, dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), e dall’Unione europea, costituitosi in seguito al golpe sostenuto dai militari, che ha defenestrato, nel novembre scorso, il presidente regolarmente eletto Evo Morales, dopo la minaccia di gruppi dell’esercito entrati, facendo irruzione in Senato, nella giornata di ieri, ha imposto, visto che era prerogativa del Senato, gli avanzamenti di carriera di una pletora di militari, dando seguito all’esautoramento della divisione dei poteri.
I poteri dello Stato esautorati dai golpisti
E’ l’articolo 160 della Costituzione boliviana che stabilisce le prerogative del Senato per le ratifiche degli avanzamenti di carriera dei ranghi militari. Questo articolo è stato messo in discussione con un’azione di forza dell’esercito, quando il 21 maggio irrompeva dentro il Senato per imporre l’approvazione del decreto governativo. Le immagini sono state diffuse dai social media, ma non sembra che abbiano colpito granché le organizzazioni internazionali democratiche che stanno sostenendo un governo golpista in Bolivia.
C’e da dire che la partnership tra golpisti e militari, avviata nel novembre scorso, sotto l’egida dell’OSA, che ha orchestrato il colpo di stato, si rinnova in questa occasione, come premio al comportamento dei militari per la cacciata del presidente regolarmente eletto Evo Morales.
Il Senato aveva respinto la “promozione” di 27 generali, dato che per fare questo tipo di azioni occorre una legge ad hoc, che ovviamente non c’è. Ma non basta, perché queste promozioni sono state avallate senza uno straccio di documentazione, che formalmente deve essere inviata prima alla Commissione di sicurezza dello Stato e poi congiuntamente alle forze armate, alla polizia e all’organo legislativo per le valutazioni. Niente di tutto questo.
L’obiettivo è la definitiva ascesa dell’apparato militare
Il governo de facto della presidente de facto Jeanine Áñez, che ricordiamo è, secondo la Costituzione aggirata per l’occasione, capo delle forze armate, con quest’azione di forza intende rafforzare il ruolo dell’esercito in modo sostanziale negli equilibri di potere del paese, per garantirsi e garantire le oligarchie dietro le quali si nasconde lei stessa.
Così, le linee d’azione del golpe vengono rafforzate, nel silenzio della comunità internazionale. Evo Morales ha mestamente commentato: “Il governo de facto ha spogliato della sua funzione costituzionale l’Assemblea legislativa, attaccando, con le istituzioni militari, la Costituzione. Solo le dittature si comportano così… “
FONTE: Telesur
Credit: Telesur