di Marco Marano
Approfittando dell’emergenza sanitaria, il presidente di El Salvador ha ordinato la detenzione ai trasgressori della quarantena e neanche la dichiarata incostituzionalità della Corte Suprema riesce a fermare la voglia di pieni poteri, dato che l’esercito è dalla sua parte.
Bologna, 21 aprile 2020 – Lo avevamo conosciuto il 9 febbraio il presidente salvadoregno Nayib Bukele, quando per imporre una legge da approvare, ha fatto circondare il parlamento da quello che ormai è il “suo esercito”.
Questa volta, il presidente non si è lasciato scappare l’occasione della pandemia di Covid 19 per minacciare il suo popolo con misure totalitarie e l’uso spregiudicato dell’esercito, il quale gli è estrenuamente fedele.
I centri di detenzione
Il 20 febbraio scorso, Bukele ha imposto la quarantena come in tutti i paesi del mondo coinvolati dalla pandemia: le persone a casa, la distanza sociale, i servizi essenziali. Ma al presidente queste misure non sono bastate per cui ha ordinato che i trasgressori della quarantena, trovati a circolare nelle città, venissero detenuti in quelli che ha definito “Centri di contenimento”.
Sarebbero veri e propri centri di detenzione finalizzati a mettere in quarantena forzata i trasgressori per un minimo di trenta giorni, alla fine dei quali verrà fatto il test. Questo perché il presidente dà per scontato che chiunque trasgredisce deve essere trattato da untore, diventando cioè una potenziale fonte di contagio.
L’esercito contro la Corte suprema
Se è evidente che non ci può essre nessuna relazione tra la trasgressione alla quarantena e la fonte di contagio, questa misura è stata contestata non solo da avvocati, giuristi, opposizione politica, ma perfino dalla Corte Suprema salvadoregna che ha emesso due risoluzioni che ne vietano l’esecutività. Ma il presidente, attraverso twitter, ha sollecitato le forze armate a proseguire in questa direzione, infischiandosene della Corte suprema e della separazione dei poteri.
L’uso del social media per inoltrare messaggi alle sue forze armate è diventata un’abitudine per Nayib Bukele, dato che ha fatto la medesima cosa durante il fine settimana, quando ha mandato l’esercito nella città di La Libertad per metterla sotto assedio il porto.
O con me o dalla parte del virus
Secondo i dati forniti dallo stesso governo salvadoregno in due giorni sono stati arrestati 2220 persone per aver violato la quarantena. Le opposizioni hanno denunciato l’uso arbitrario del potere per militarizzare un paese per fini sanitari. L’aspetto grottesco, anzi delirante, di questa vicenda sta nel fatto che il presidente abbia accusato le opposizioni di essere “dalla parte del virus”, continuando a fare pressioni sugli avversari, scagliandosi contro la stampa e chiunque dissenta dal suo operato…
FONTE: El Salvador
Immagine in evidenza: EDH
Credits: EDH