di Marco Marano
Si apre oggi a Ginevra il primo Forum mondiale dei rifugiati organizzato dall’Onu, ma non direttamente dalla sua agenzia per i rifugiati, cioè l’UNHCR, ma dai paesi che ospitano più profughi al mondo, classifica che vede in testa un vero e proprio autocrate violento e autoritario quale il presidente della Turchia: a lui è stato affidato il ruolo centrale…
Bologna, 17 dicembre 2019 – E’ dunque il “sultano” Recep Tayyip Erdogan a gestire il 1° Forum mondiale per i rifugiati, che si apre oggi per concludersi domani a Ginevra, in qualità di paese che ospita rifugiati più di ogni altro: 3 milioni…
Un ricattatore e genocida al comando
I temi scandalosi sono da un lato il fatto che il “sultano” continui ad usare questi 3 milioni di rifugiati siriani come arma di ricatto nei confronti dell’Europa: “senza un aiuto più sostanziale da parte della comunità internazionale, avremmo potuto consentire il passaggio di rifugiati e migranti in Europa”. Parole queste che ha ripetuto come un “manifesto ideologico” per l’inizio di questo Forum.
Ma la cosa ancora più sconcertante è che la sua azione violenta contro il popolo curdo ha determinato e oggi più che mai continua a generare profughi, proprio nella Siria del nord, ribattezzata Rojava, dove attraverso un genocidio per mano delle milizie jihadiste, ex Isis e al-Qaeda, sta compiendo una sostituzione demografica violenta.
Quest’uomo brutale che ormai da anni compie crimini contro l’umanità, è oggi al guida di un Forum internazionale che dovrebbe garantire vita migliore a quei di 71 milioni di sfollati nel 2018, di cui 26 milioni di rifugiati, in tutto il mondo.
Quei temi grotteschi
Gli altro co-organizzatori sono: Germania, Costa Rica, Etiopia e Pakistan. I temi, un po’ grotteschi, visto il protagonismo del violento dittatore bianco, sono “generare nuovi approcci (…) per aiutare i rifugiati e le comunità in cui essi dal vivo”, ma, come dice Erdogan, la vera questione sono i soldi da far girare per ospitare i rifugiati e togliere dall’imbarazzo i paesi ricchi che non li vogliono…
Le denunce delle ONG
Poi, ci sono le denunce da parte delle ONG riguardanti il reisediamento, come le condizioni di vita nei campi profughi, spesso privi di condizioni umane di base, come l’elettricità. Certo, questo è possibile in quei paesi come Libano, Giordania, Iraq, considerati paesi poveri e più immediatamente prossimi ai focolai di guerra.
L’agenzia AFP ha raccolto in tal senso alcune dichiarazioni che mettono a nudo l’ipocrisia di questo evento, come la nota della ONG Oxfam, il cui funzionario Danny Sriskandarajah ha dichiarato: “la responsabilità per l’accoglienza dei rifugiati è ingiustamente posta su alcuni dei paesi più poveri (…) Milioni di rifugiati vulnerabili sono in pericolo o incerti perché molti paesi si rifiutano di assumersi la propria parte di responsabilità”. Oppure Kelly Clements, di Refugee Agency Humanitarian:”La mancanza di soluzioni politiche che vediamo, la complessità dei conflitti (…), la prospettiva non è brillante”.
FONTE: AFP
Immagine in evidenza: AFP
Credits: AFP