di Marco Marano
Sono entrati nell’area dell’evento, dove si stava svolgendo una festa musicale, nella periferia di San Paolo, con la scusa d’intervenire per il rispetto della quiete pubblica, ma hanno fatto man bassa tra violenze, spari e caos, così nove persone sono rimaste uccise: un massacro…
Bologna, 3 dicembre 2019 – La guerra ai neri e ai poveri delle favelas, dichiarata dal governo Bolsonaro ha mietuto altre vittime, nella domenica passata: otto uomini ed una donna sono morti, a causa dell’intervento della polizia militare, presso la comunità di Paraisópolis, zona sud della capitale dello stato di San Paolo. E’ stato un vero e proprio agguato, nel momento in cui era in corso una festa musicale: la baile funk.
Un massacro maledetto
Hanno bloccato le vie d’accesso al luogo dove si stava festeggiano. In strada a ballare e festeggiare c’erano circa 5000 persone. Sono entrati armati di tutto punto sparando in aria, mentre la gente scappava per proteggersi. Nelle strade laterali veniva fermato chiunque passasse, preso e picchiato con calci e pugni: le immagini che girano in rete sono inequivocabili.
La ressa intanto creava un pandemonio al punto tale che nove giovani rimanevano per terra calpestate da chi cercava di salvarsi,verso qualcosa di cui non si era neanche capito. Per seminare il panico hanno usato lo spray al peperoncino, proiettili di gomma, manganelli… Donne, ragazze, uomini, minori sono stati presi violentemente a legnate da pare della polizia militare di San Paolo.
Un’azione violenta e indiscriminata rivolta ad una piccola comunità della periferia nella megalopoli brasiliana, attivata con la scusa ufficiale, da parte dell’Ufficio di pubblica sicurezza, di “garantire il diritto dei cittadini per prevenire il disturbo della quiete pubblica, supervisionando l’emissione del rumore dei veicoli”.
Il genocidio delle periferie
Un massacro assurdo anche per una società autoritaria, figuariamoci per una che dovrebbe apparire come democratica: per questo difficilmente quello che è successo domenica sarà dimenticato…
In tal senso i movimenti della società civile stanno organizzando mobilitazioni di diverso tipo per la settimana prossima, contro l’oppressione di un governo autoritario nei confronti delle fasce deboli, attraverso un abuso di potere davvero sconcertante.
Un abuso che uccide sistematicamente i giovani e i neri delle favelas… Manifestazioni che avranno il loro culmine sabato 14 dicembre, a quanto annunciato dal gruppo Batalha do Paraisópolis, nella marcia contro il genocidio della popolazione nera e periferica.
FONTE: Revista Forum, ponte.org
Immagine in evidenza: Facebook
Credit: Revista Forum