di Marco Marano
All’alba di oggi i soldati israeliani hanno iniziato a demolire gli edifici adiacenti il muro di separazione in un villaggio sotto la tutela dell’Autorità palestinese, secondo gli accordi di Oslo.
Bologna, 22 luglio 2019 – Una operazione in grande stile, denominata dai palestinesi “Land Grab”, quella avviata questa mattina, subito dopo l’alba, da centinaia di soldati israeliani, che con esplosivi e bulldozer hanno iniziato la demolizione di alcuni di quei 16 edifici residenziali, nel quartiere di Wadi al-Hummus, presso il villaggio palestinese di Sur Baher, posizionato tra Gerusalemme Est e la Cisgiordania occupate da Israele nel 1967. Edifici che sono, secondo gli accordi di Oslo del 1993, sotto il controllo dell’Autorità palestinese.
Le motivazioni ufficiali della Corte Suprema israeliana, sono state fatte rientrare all’interno di dinamiche inventate e arbitrarie: gli edifici avrebbero violato il divieto di edificabilità, inoltre potrebbero “fornire copertura per gli aggressori”, dato che si trovano adiacenti al muro di 750 chilometri che lo stato ebraico si aggiunge ad ultimare.
Uno sfollamento di massa
Nella realtà, se ci rifacciamo ai trattati internazionali, da cinquant’anni stralciati dai governi israeliani che si sono succeduti, gli unici titolari della gestione dei territori occupati arbitrariamente, sono proprio i palestinesi, che dalla loro Autorità hanno ricevuto i permessi di costruzione.
L’Autorità palestinese accusa Israele di utilizzare la sicurezza per costringere gli abitanti palestinesi ad andare via da quel territorio, al fine di espandere gli insediamenti dei coloni ebraici: cosa assolutamente illegale. Il presidente del comitato di quartiere, Ali al-Obeidi, ha dichiarato all’agenzia locale Maan: “Quello che sta accadendo oggi è uno sfollamento di massa delle persone che vivono a Wadi al-Hummus, nonostante il tentativo legale e diplomatico di proteggere le loro proprietà”.
Quei palestinesi sfollati mentre dormivano
Sarebbero quasi 400 persone a rischiare di perdere la loro casa, costruita con grandi sforzi e tanta speranza nel futuro. Speranze svanite alle prime luci dell’alba, quando i soldati israeliani hanno tagliato il recinto adiacente al villaggio, indirizzandosi come primo obiettivo verso un edificio a più piani non ancora ultimato. Le azioni dei militari si sono svolte contemporaneamente, per cui dalle due del mattino hanno sfollato con la forza chi dormiva dentro le proprie abitazioni per buttarle in strada, piantando esplosivi negli edifici individuati.
L’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP), ha denunciato la manovra sconsiderata della Corte suprema israeliana, “Puntano a stabilire un precedente che consenta alle forze di occupazione israeliane di demolire numerosi edifici palestinesi situati nelle immediate vicinanze al muro”.
Le parole di circostanza
Per il resto, la comunità internazionale tace, a parte le solite parole di circostanza ormai facile canovaccio di chi lascia fare. L’affermazione della legalità internazionale, come sempre, risulta essere a variabili alternate, a seconda degli interessi in campo…
FONTE Al Jazeera
Immagine in evidenza Reuters
Credit AP, EPA