di Marco Marano
Da un rapporto dell’Istituto Nazionale delle Migrazioni del Messico emergono i dati sugli spostamenti dei minori honduregni, prevalentemente non accompagnati, nel primo semestre dell’anno in corso, numeri più che raddoppiati rispetto all’anno passato. Tutto questo nel contesto di una furente guerra contro i migranti lanciata dal Donald Trump e raccolta dal presidente messicano.
Bologna, 18 luglio 2019 – Nei primi sei mesi del 2019 i minori che hanno intrapreso il viaggio della speranza dall’Honduras, attraversando il Messico, per raggiungere gli Stati Uniti, sono stati 17.034. Sommando le cifre degli altri due paesi latino-americani da cui si prevalentemente si fugge, cioè El Salvador e Guatemala, il numero complessivo raggiunge un totale di 33.122 bambini e adolescenti, di cui 8.525 non accompagnati dai genitori o da parenti, cioè soli.
Numeri più che raddoppiati
Gli altri dati vedono il Guatemala con 10.069 minori, El Salvador con 3.745 e i restanti 2.274 provenienti da altri paesi. In totale, rispetto all’anno passato, vi è stato un aumento del 132 per cento. Cifre che generano un sorriso amaro davanti alla narrazione Usa-Messico: da quando 21mila soldati messicani e altri 6000 in Guatemala, hanno sbarrato le frontiere le migrazioni sono diminuite…
“Nel 2018 le ragazze adolescenti erano 4.936 e i ragazzi adolescenti 9.343; per quest’anno, la figura femminile è quasi triplicata, infatti ha raggiunto il numero di 13.671 minori registrati e il sesso maschile è raddoppiato con 19.451 tra bambini e adolescenti”.
I soldati per fermare i poveri
L’idea che si possa fermare un esodo di massa con l’apparato militare è tipica di società che ormai possono definirsi “post-democratiche”, come l’Italia, il Brasile, l’Ungheria, per non parlare della Turchia… Questo perché in tutti i suddetti paesi sono state programmate leggi che bypassano le costituzioni nazionali. Negli ultimi due casi, le maggioranze governative hanno cambiato e sovvertito da sole le costituzioni. Il simbolo di questa triste realtà è quell’articolo della nuova costituzione ungherese, che vieta la povertà nelle strade…
Si, perché questa strano fenomeno tipico del nostro tempo, cioè quello che anziché combattere la povertà si combattono i poveri, è proprio la chiave di lettura di tutto quello che sta succedendo nel mondo globalizzato: il sovvertimento dei significati della civiltà alfabeta, che poi era la descrizione che fece lo studioso di media Marshall McLuhan sul nazionalsocialismo, analizzando la mistificazione dei valori dominanti.
Una dittatura che affama il popolo per arricchire le élite
Così si scopre che proprio in Honduras ben il 70 per cento della popolazione è sotto la soglia di povertà, accuratamente mantenuta tale dall’attuale dittatore Juan Orlando Hernandez. E’ proprio lui che ha autorizzato l’esproprio delle terre che erano state affidate ai contadini per darle ad aziende private al fine di sfruttarne delle risorse.
Ecco spiegato come l’Honduras sia diventato il paese più pericoloso al mondo per gli attivisti ambientalisti, perseguitati e uccisi da questa sorta di cartello neoliberista che vede insieme governo, apparato militare e aziende private che corrompono le autorità… La storia di Berta Cáceres è semplicemente quella più rappresentativa.
Vittime e carnefici
Il caso honduregno è un tipico caso studi sul modo in cui un potere rapace, in accordo con gli Stati Uniti, possa far sprofondare un paese in una crisi sistemica funzionale all’arricchimento di pochi gruppi imprenditoriali e degli oligarchi che stanno al potere, ma che produce la distruzione del popolo, riducendone il 70 per cento sotto la soglia di povertà…
L’elemento drammatico è che per sopravvivere, le famiglie, sono costrette a fuggire, ma una volta che lo fanno rientrano nella categoria dei “clandestini”, quindi persone da perseguire perché le leggi vanno rispettate… L’immagine dei tanti bambini in gabbia, nelle prigioni statunitensi è appunto tipico di una società post-democratica.
Oltre il danno anche la beffa, dunque, per questi “criminali”: il presidente Trump, ieri ha annunciato che come gesto di umanità, ma anche, secondo lui, per ridurre le migrazioni clandestine, offre 17mila visti per lavoro temporaneo agli honduregni, con la promessa però che l’amico Juan Orlando Hernandez, fermi gli esodi…
FONTI: El Libertador, La Tribuna
Credit: AFP, AP
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