di Marco Marano
Nel distretto di Baghouz, dove da circa un mese sono iniziate le operazioni di accerchiamento dell’avamposto finale, gli affiliati e le loro famiglie si mischiano ai civili assediati, ma vengono immediatamente individuati dalle SDF a guida kurda.
Bologna, 7 marzo 2019 – Le Forze Democratiche Siriane (SDF), l’esercito della regione autonoma del nord della Siria, a guida kurda, alleati, in questo frangente, degli Stati Uniti, che li supportano attraverso azioni aeree, stanno ultimando le operazioni belliche intorno al villaggio di Baghouz, al confine con l’Iraq. E’ lì che da circa un mese sono asserragliati centinaia di jihadisti, tutti stranieri, con le loro famiglie.
Le famiglie dell’Isis
L’ultima evacuazione è stata ieri: 400 combattenti dell’Isis sono stati catturati mentre cercavano di fuggire, mimetizzandosi tra i civili assediati, mentre circa 2000 si sono arresi di loro spontanea volontà. La bonifica dell’area sta comportando due livelli di evacuazione. Il primo riguarda le famiglie dei jihadisti, che vengono trasportati con i camion in campi per sfollati attrezzati, come quello di Hasakah al-Hol. Qui sono arrivati in questa setimana cuirca 4000 tra donne e bambini. Poi ci sono i veri e propri arresti dei tagliagole dell’Isis, trasporati nei centri di detenzione. In tutto, dall’inizio dell’operazione, sono state evacuate circa 10000 persone. Allo stato attuale rimangono ancora alcune centinaia di combattenti con le rispettive famiglie che non vogliono arrendersi.
Le minacce delle donne jihadiste
Le operazioni di evacuazione sono caratterizzate dall’aggressività delle mogli dei jihadisti. Mentre venivano fatte salire sui camion, “intonavano” urla contro i militari delle SDF e i giornalisti presenti: “Lo Stato islamico resterà, Dio è grande, Dio è grande, lo Stato islamico resterà”.
L’assedio delle SDF su Baghouz si è sviluppato su tre assi. Quella sull’asse orientale è stata sospesa proprio per creare un corridoio utile a quelle famiglie jihadiste che hanno accettato di arrendersi, dopo il tentativo di utilizzare razzi termici e autobombe. Il primo marzo l’assedio è ripreso e i soldati dell’SDF, hanno trovato famiglie nascoste dentro delle trincee scavate sottoterra.
I bambini rapiti
La bonifica dell’area distrettuale ha portato alla scoperta di 13 bambini rapiti dai jihadisti: 9 yazidi provenienti da Shengal e 4 sciiti turkmeni di Tal Afar. Sono stati soccorsi e trasferiti in aree sicure, dove hanno potuto ricevere cure mediche, ma non si sa ancora il tipo di traumi riportati. Si sta cercando di chiarire le loro identità, per farli ricongiungere alle famiglie.
FONTI: Al Jazeera, ANF, ANHA
Foto in evidenza: Bulent Kilic AFP
CREDITS: Andrea Rosa AP, ANHA, ANF