di Marco Marano
La mistificazione della realtà, che sta portando al potere il nuovo fascismo in Italia, ha l’obiettivo di costruire il consenso mediante realtà artificiali, utilizzando le proprietà transitive del linguaggio.
Bologna, 21 gennaio 2019 – In Italia, i meccanismi di mistificazione della realtà, che stanno stravolgendo il sistema di significazione popolare, possono essere sintetizzate in tre dinamiche che vanno ad incrociarsi: la decontestualizzazione, il ricorso semantico alle proprietà transitive, infuso al popolo italiano, quello con il più alto tasso di anafalbetismo funzionale.
Portateli al sicuro… Dove possano morire senza essere visti
Da Il Messaggero: “Giuseppe Conte ieri pomeriggio ha provato a metterci una pezza alzando il telefono di palazzo Chigi e facendo arrivare – attraverso l’intelligence italiana – un messaggio chiaro al presidente del Consiglio Presidenziale libico, Fayez Al Serraj, e al generale Khalifa Haftar: «Salvate i migranti in mare e portateli al sicuro».
Nella realtà i due a cui Conte ha invocato aiuto sono in guerra tra loro, in mezzo ai micro-conflitti delle centinaia di clan che si spartiscono, armi, petrolio e i traffici dei migranti (in collaborazione con la Guardia Costiera libica).
Una verità per gli analfabeti funzionali
Dire a due che stanno in guerra di portare al sicuro delle persone, che in quel paese sono ridotte in schiavitù, significa dare una soluzione che non esiste, legittimando nei fatti violenza e morte, in modo tale che quella massa di elettori sottomessi all’anfabetismo funzionale, quindi che non solo non si informano ma delegano esclusivamente al sistema di potere il primato delle informazioni, possano avere la loro verità, quella verità che soddisfa frustrazioni, ignoranza, pregiudizi e menomazioni cognitive varie…
L’ossimoro dei mandanti
Si, perché una frase come quella del Presidente del Consiglio italiano, diventa fattiva nel momento in cui viene decontestualizzata. In questo caso il contesto è la Libia, un paese senza stato né legge, dove micro eserciti si combattono e le cui carceri ufficiali e non son luoghi infernali dediti allo schiavismo, allo stupro, alla violenza sadica, alla morte.
Dire “portateli in Libia al sicuro” è un ossimoro. Un ossimoro che si macchia di sangue, in mano ai carnefici del linguaggio, che si trasformano in mandanti di stragi…
Credits: Reportage sui campi di prigionia in Libia da https://www.meltingpot.org