di Marco Marano
Bologna – “Mentre la guerra in Yemen entra nel suo quarto anno i bambini stanno affrontando una crisi enorme. La volatile guerra civile, che si svolge nel mezzo della crescente povertà, sta causando la peggiore emergenza umanitaria del mondo. Mentre il conflitto infuria, i bisogni dei bambini vulnerabili continuano a crescere. Oltre 22 milioni di persone – tre su quattro – hanno urgente bisogno di assistenza per la salvezza, tra cui oltre 11 milioni di bambini”.
Forse a breve i colloqui di pace
E’ così che esordisce il rapporto sulla situazione in Yemen a pochi giorni dalle dichiarazioni di una delle parti in guerra, la milizia sciita degli Houthi, appoggiata dall’Iran, che combatte direttamente contro l’Arabia Saudita, nella guerra civile in corso dal 2015: non più missili e droni contro le milizie avverse e soprattutto contro il territorio dell’Arabia Saudita.
L’inviato dell’ONU in Yemen ha mediato sull’organizzazione dei colloqui di pace a fine mese, dopo che una bozza di risoluzione che chiede l’immediato cessate il fuoco è stata presentata lunedì presso il Consiglio di Sicurezza, anche se non è stata individuata una data per votare questa risoluzione.
Un disastro annunciato e inascoltato
85.000 bambini sotto i cinque anni morti di fame dall’inizio della guerra è una stima approssimativa, nel contesto di un numero complessivo di 1,3 milioni di bambini uccisi durante il conflitto tra i ribelli Houthi e la coalizione guidata dai sauditi che cerca di ripristinare il governo in esilio dello Yemen.
Una “stima prudente”, segnala Save The Children, in mezzo ad altri numeri da brivido: 14 milioni di persone, circa metà della popolazione, a rischio carestia, a causa dei blocchi di cibo, carburante, aiuti e beni commerciali alla frontiera saudita, per colpire i miliziani Houthi, infischiandosene di mettere a repentaglio gran parte della popolazione.
Il silenzio di Italia e Germania venditori di morte
Ma questa situazione di emergenza umanitaria si è abbattuta, nel paese mediorientale più povero in assoluto, come una mannaia già dall’anno scorso, nel silenzio più totale di quei paesi come Germania e Italia che hanno continuato a vendere bombe ai sauditi utilizzate per massacrare la popolazione, distruggere gli ospedali, le scuole i servizi pubblici in generale.
Il ritratto dell’inferno
Bhanu Bhatnagar, è un portavoce di Save the Children, e così ha dichiarato al quotidiano The Guardian, spiegando cosa è diventato questo paese: “La violenza ha distrutto la produzione alimentare come ospedali e centri sanitari dove i malati e i deboli possono essere trattati (…) Le barriere per importare e distribuire forniture hanno gravemente limitato la quantità di cibo in entrata e in tutto il paese. E nei mercati in cui il cibo è effettivamente disponibile, la gente comune semplicemente non può permettersi di comprarlo poiché i salari non sono stati pagati da mesi e la valuta è crollata di valore “…
FONTI: Save The Children, The Guardian
Credits: AFP, Getty Images