Il popolo della Guyana chiede sviluppo e scoppiano i tafferugli

di Marco Marano

Sono durati diverse ore gli scontri tra la cittadinanza della capitale Cayenne e le forze dell’ordine. Volevano incontrare il Presidente per chiedergli il rispetto degli accordi economici sottoscritti da Hollande.

Bologna, 27 ottobre 2017 – La Guyana rappresenta il più grande dei dipartimenti francesi per estensione ma è anche il meno popolato, forse per questo, malgrado la precaria situazione sociale “soffre” dei processi migratori dei vicini Brasile e Suriname. Tra marzo e aprile di quest’anno esplodeva una grande protesta di massa, proprio a ridosso delle elezioni presidenziali francesi, relativamente alle instabili condizioni del paese. Pou Lagwiyann Dékolé così si chiama il movimento nato da quelle proteste. Proprio alla vigilia della scadenza elettorale il governo del presidente Hollande firmava un Piano d’urgenza di 1,08 miliardi di euro, prendendo atto di una richiesta di misure aggiuntive di 2,1 miliardi.

Le condizioni disperate di una colonia

Del resto le condizioni di questo spicchio di Europa in Sud America sono catastroficheAlto costo della vita, con una disoccupazione due volte superiore alla media nazionale. Un paese a corto di energia e rete digitale: poche attrattive per un’azienda estera che volesse investire. Vi è una grande dispersione scolastica, in pochi giovani vanno al liceo. Poi c’è l’allarme salute: mancano ospedali e attrezzature, per fare una tac occorrono parecchi soldi che solo in pochi possono permettersi. Infine c’è il tema della sicurezza. Un paese che respira violenza quotidiana come fosse la normalità dei rapporti umani. Scippi, rapine sono all’ordine del giorno. I negozi vengono saccheggiati spesso dai ladri. Non esiste un senso di stabilità.

Il piano d’urgenza di Hollande

Con l’arrivo ieri del Presidente francese Emmanuel Macron nella capitale Cayenne il movimento Pou Lagwiyann Dékolé ha chiesto di poterlo incontrare. In attesa di una risposta sono scoppiati tafferugli e scontri con le forze dell’ordine davanti alla sede della Prefettura. Nel pomeriggio si erano raccolte un migliaio di persone per chiedere a Macron di rispettare il Piano d’urgenza firmato da Hollande. Poi i manifestanti hanno cercato di avvicinarsi all’edificio, riuscendo a saltare una prima barriera. Veniva proposto ai manifestanti un incontro per oggi, dati gli impegni istituzionali di Macron, ma la proposta veniva rifiutata: lo volevano incontrare subito.

Una città a ferro e fuoco

In serata la situazione si riscaldava soprattutto nelle vicinanze della stazione di polizia di Place des Palmistes, è stato qui che i giovani di alcuni quartieri svantaggiati hanno sparato e gettato bombe molotov contro le forze dell’ordine. Pattumiere alle fiamme e vetri rotti sulle strade completavano lo scenario metropolitano. Diverse persone sono state tratte in arresto.

Credits AFP

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