Yannick Jadot è il verde moderato che ha vinto contro gli sfidanti di sinistra, in una competizione interna molto combattuta, per scegliere il candidato alle prossime elezioni presidenziali del 2022.
di Marco Marano
Bologna, 29 settembre 2021 – Dopo l’affermazione in Germania, che presumibilmente porterà al governo lo schieramento verde, insieme a socialdemocratici e liberali, in Francia, alle primarie del partito, la tendenza verso un “ambientalismo di governo” viene confermata con la vittoria dell’eurodeputato moderato Yannick Jadot. Una tendenza che forse prende il sopravvento in Europa, rispetto alle spinte radicali che guardano ai dissesti eco-ambientali con l’idea sociale di intervenire senza realpolitik.
Quell’idea governativa dell’ambientalismo
Yannick Jadot è stato votato da 52.000 elettori, i quali gli hanno attribuito la responsabilità di portare alle presidenziali, appunto, una “idea governativa” dell’ambientalismo. I suoi sfidanti sono stati Eric Piolle e Sandrine Rousseau, che al contrario hanno proposto una “idea radicale” dell’ambientalismo, che potesse essere coniugata con la visione di una società più sostenibile.
Sandrine Rousseau, ad esempio, aveva lanciato i servizi pubblici gratuiti, proposta rifiutata da Jadot. Ma anche il tema del nucleare, forse quello più paradigmatico per la storia dei verdi in Europa, non solo in Francia, sembra capovolgere il senso stesso dell’ambientalismo. Quelli che erano giovani negli anni ottanta ricorderanno il logo del sole che ride, con la scritta “Nucleare? No, grazie”. Oggi Jadot dice invece: “Uscita unilaterale dalla deterrenza nucleare? No, grazie”.
Il nuovo profilo dell’ambientalista di oggi
Va da sé che in una visione siffatta non può esserci conflittualità con le grandi aziende che inquinano, e che aggirano il tema della transizione ecologica. In questo ambito Jadot cerca il dialogo, segnalando il virtuosismo di quelle imprese che la transizione ecologica l’hanno avviata.
Il tema dell’ambientalismo di governo prende ispirazione direttamente dall’esperienza e dal dibattito interno alla Germania, proprio perché la divaricazione con il radicalismo, che non ammette compromessi, è già stata superata da tempo, e le vicende di questi giorni ne sono testimonianza.
Di sicuro c’è che Jadot rappresenta un nuovo tipo di ambientalista del nuovo millennio, non foss’altro per aver coniugato il suo moderatismo alla passata militanza in Greenpeace, da cui proviene…
FONTE: Nouvel Obs
Credit: GEOFFROY VAN DER HASSELT / AFP